Il bambino quando inizia a camminare "copia" il modo di camminare dei genitori ed è per tale motivo che, associato al tipo di conformazione del piede che ha ereditato, acquisisce una andatura simile ai genitori e con essa la tendenza o meno ad avere problemi ai piedi. Nei primi anni di vita fino alla pubertà il bambino affina il suo modo di camminare che diventa completamente acquisito già prima della maturità a 18 anni. L'andatura è talmente caratteristica dell'individuo che la attua da essere utilizzata in medicina forense come metodo per riconoscere una persona.


Un diverso modo di camminare può essere appreso anche successivamente tramite specifici esercizi come avviene in certe attività sportive o nel ballo e questo è alla base delle teorie che verranno enunciate nella cura di alcune patologie come l'alluce valgo.

Dobbiamo ricordare che il modo di camminare è automatico. La volontà interviene solo nella prima fase del passo cioè nell'intenzione di iniziare il cammino, successivamente entrano in gioco automatismi che permettono la completa esecuzione del passo. Si provi a fare un passo pensando a tutti i movimenti che si devono fare e si vedrà che la velocità del passo rallenta enormemente questo perché le vie cerebrali di comando necessitano di una ulteriore elaborazione corticale, sono molto più lontane dal piede e pertanto più lente.

Al contrario il meccanismo più efficiente è quello che tutti constatano quando camminano. Lo stiramento dei recettori cutanei e muscolari del piede porta tramite un arco riflesso midollare senza intervento corticale alla estrinsecazione del movimento. L'intervento corticale cioè cosciente diventa necessario solo se deve intervenire un cambiamento nel ciclo del passo per esempio una accelerazione o un cambiamento di direzione, non è neppure cosciente quando esiste un intoppo per esempio una buca nel terreno che altera l'appoggio del piede, in questo caso l'automatismo essendo istantaneo evita la distorsione. Quando dopo un trauma si perde questo meccanismo diventa più facile subire una nuova distorsione anche per traumi banali perché la reazione allo stimolo deve diventare cosciente quindi più lenta ma in questa frazione di secondo il piede ha già subito la distorsione.

Vediamo una breve panoramica dei recettori propriocettivi che intervengono nel passo e che si trovano nei muscoli, tendini, articolazioni, cute, vestibolo, occhi.

FUSI neuromuscolari sensibili all’allungamento e alla velocità dell’allungamento, attivano il motoneurone alfa che determina contrazione e rilassamento dell’antagonista

ORGANI TENDINEI DI GOLGI informano sul grado di tensione  e determinano rilassamento muscolare per proteggere il muscolo dagli strappi, azione opposta ai fusi

CORPUSCOLI del Pacini e terminazioni di Ruffini siti nelle capsule articolari e i Ruffini anche nel connettivo profondo informano sul senso di posizione e sulla direzione dei movimenti degli arti

RECETTORI del Pacini cutanei:  barorecettori

RECETTORI VESTIBOLARI: accelerazioni angolari e lineari

Organo della visione


Infine ricordo che esistono due tipi di fibre muscolari:

FIBRE ROSSE statico toniche posturali

FIBRE BIANCHE fasiche

Sono presenti entrambe con diversa prevalenza nei muscoli e si possono trasformare parzialmente le une nelle altre in base alle mutate esigenze e anche questo spiega perché è possibile modificare uno schema del passo patologico.