Dita a martello

Il dito a MARTELLO è una deformazione caratterizzata primariamente da una flessione della articolazione IF prossimale che diviene rigida ed inestensibile e secondariamente da una iperestensione dorsale della MT-F e della IF distale la quale dispone il dito come il martelletto del tasto del pianoforte da cui deriva il nome.

Quanto il polpastrello non si iperflette la deformità è ad artiglio da qui il nome di dita a GRIFFE ma in questo caso la eziopatogenesi è diversa, la deformazione iniziale è a livello della MT-F che si dorsiflette e solo successivamente si ha la flessione della IF prossimale e distale. La dorsiflessione della MT-F spesso arriva ai gradi estremi fino alla lussazione. Alcune volte infine la griffe non è totale ma solo DISTALE con iperflessione della sola IF distale.

L'importanza di queste deformazioni oltre al difetto estetico è legata alla presenza di igromi dolorosi nelle zone di conflitto con le calzature e di attrito con il terreno. Il callo doloroso principale si trova alla sommità della IF prossimale ed è quello che porta il paziente dal medico. Tale callo deriva dal conflitto cronicamente presenta con la calzatura e pertanto non si verifica nei soggetti scalzi.

Altra causa di dolore è la lussazione inveterata della articolazione metatarso falangea oppure la callosità che si crea sul polpastrello del dito interessato per la forte sollecitazione con il terreno o infine la borsite a livello della testa metatarsale. Il soggetto interessato pertanto ha gravi difficoltà di cammino e tipicamente è alla ricerca di una calzatura che non crei dolore ma difficilmente la trova.


Possiamo distinguere nella genesi del disturbo due tipi di cause:

Cause legate ad un problema intrinseco del piede.

1) Alluce valgo. Questa deformità non crea di per se un vero dito a martello ma riduce la spazio disponibile al 2° dito, pertanto questo dito e spesso anche il 3° devono disporsi dorsalmente o plantarmente per avere spazio e nel caso di disposizione dorsale successivamente tendono a flettere la 2° falange per evitare di entrare in contatto con le calzature. Questo è il dito a "collo di cigno" di Lelièvre con tiloma sulla testa di F1 e in cui F1 è dorsiflessa e le altre plantarflesse, l'autore diceva essere di origine congenita ma spesso è acquisita dovuta all'alluce valgo o meglio al valgismo della falange distale dell'alluce. Un secondo meccanismo è legato alla insufficienza funzionale del primo dito che nella fase di stacco del piede dal suolo deve essere sopperita dal 2° e/o dal 3° dito che a loro volta si devono flettere per poter aderire al terreno per dare stabilità al passo. Questo meccanismo implica la tensione constante dei flessori che poi non potendo più rilassarsi mantengono nel tempo la flessione acquisita.


Cause estrapodaliche.

1) La principale causa è lo squilibrio in anteriorità del corpo.

2) Calzature con punta stretta. Il meccanismo di riduzione dello spazio occupabile è identico a quelli descritto per l'alluce valgo. Si deve però ricordare che nelle prime fasi di valgismo di alluce la calzatura stretta nel punto dove riduce la larghezza dell'avampiede agendo contrastando il varismo del 1° metatarsale, ha un effetto protettivo sul valgismo di alluce.

3) Scarpe corte con secondo dito lungo; nel bambino spesso le scarpe sono troppo corte perché il piede cresce più velocemente del cambio delle calzature, questo causa la griffe distale. Le scarpe con tacco alto sono un causa comune di dita a griffe.

3) Ciabatte. L'uso di ciabatte o di scarpe molto larghe è estremamente dannoso alla economia del piede. Il piede quando cammina deve prima pensare a tenere la ciabatta in sede e l'unico meccanismo che ha è quello di flettere le dita.

4) Neurogena. La deformazione può essere asimmetrica (ictus) e spesso è associata a piede cavo.


La sintomatologia che porta il malato dal medico è prevalentemente di natura dolorosa sia locale da conflitto con le calzature sia a distanza legata alla deambulazione alterata con conseguente dolore al ginocchio e al rachide, quando assente ci si rivolge al medico per i problemi estetici che la deformità crea.

La terapia deve essere eziologica finché possibile. In particolare: fisioterapia con lo scopo di detendere la muscolatura del piede e ridurre la lussazione MT-F, correggere la postura se la causa è uno squilibrio anteriore, se presente un alluce valgo deve essere corretto con plantari idonei, il callo non deve essere tolto ma solo rimodellato tanto si riforma subito, deve piuttosto essere prevenuto con l'uso di scarpe aperte in estate e morbide in inverno e una protezione locale come per esempio un cerotto.

La terapia chirurgica è di seconda scelta non essendo scevra da rischi immediati e futuri.

 

dizionario:

PL = peroneo lungo

PB = peroneo breve

P3° = peroneo terzo o anteriore

FLA = flessore lungo dell'alluce

FBA = flessore breve dell'alluce

ELA = estensore lungo dell'alluce

ELD = estensore lungo delle dita

FLD = flessore lungo delle dita

ECD = estensore comune delle dita

EPA = estensore proprio dell'alluce

TP = tibiale posteriore

TA = tibiale anteriore

TR = tricipite

IF = articolazione interfalangea

MT-F = articolazione metatarso falangea